Maggio 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese ai lavoratori Chiaromontesi

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Egeo Nocca, un Chiaromontese di cuore

Egeo Nocca

Un Chiaromontese di cuore

di G.D. Amendolara


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tempo di lettura stimato: 4 minuti


Egeo Nocca al centro (con gli occhiali)


Avrebbe potuto essere diversa la sua vita, per la sua personalità, professionalità e l’appartenenza a quella classe
sociale un tempo agiata e rispettosissima.
Scelse invece di seguire il cuore, e lasciarsi comandare da esso che, talmente grande, sentiva il bisogno di essere
condiviso con gli altri, perché era cosi il Maestro Nocca, e questa è la sua storia.

Veniva da lontano.
Si, non era Chiaromontese. Sicuramente non ne aveva mai sentito parlare, e sicuro è che con esso non aveva alcun legame sino al giorno del suo arrivo.
Gaeta il paese dove nacque nel 1911, e visse sino a quando si oppose alle idee fasciste, quelle che imponevano un solo pensiero.
Venne arrestato e condannato all’internamento, da scontare in un luogo lontano e desolato, quindi Chiaromonte, quale centro scelto dal governo fascista, e che ospitava già altri oppositori e anche condannati appartenenti alla malavita.
Alla fine della guerra avrebbe potuto fare ritorno alla sua terra natia, ma scelse di rimanere.
Uomo di grande cultura e religiosità. Ottenne un posto da insegnante nelle scuole di Vertunno e Sant’Uopo, senza fermarsi mai al solo lavoro.
A quei tempi la povertà nel paese rappresentava una piaga quasi invincibile, sofferta ancor di più nelle frazioni che, nonostante le terre e il bestiame, non reggevano i cambiamenti del secondo dopoguerra, e di ciò il Maestro Nocca ne rimase talmente colpito che il suo “agio” decise di condividerlo con tutti i bisognosi ai quali riusciva a dare aiuto, incaricandosi di fornire di cibo e medicinali quelle case dove vi era carenza, di educare bambini e ragazzi anche oltre le ore scolastiche, soprattutto per quelli assenti perché dediti ai lavori nei campi, perché conosceva la sofferenza, e quella degli altri la sentiva sua.
Devoto alla Madonna e a Padre Pio da Pietrelcina, era sempre presente alle funzioni principali e alle processioni di tutti i santi che si celebravano in paese, dove ha vissuto sino alla fine degli anni novanta, quando dopo vari trasferimenti nelle case del centro storico, si trasferì in contrada foresta.
In verità, al contrario di quanto si possa credere, più volte è andato via da Chiaromonte, trasferendosi per lassi di tempo nelle zone della provincia latinense, tornando però, nonostante la pensione, sempre al paese che lo aveva dapprima ospitato, poi adottato, al quale ricambiò tutto l’amore possibile, tanto da dedicargli questi versi…

“solitaria, aerea,
com’un aquila rampante
Chiaromonte sta. 
E domina la valle, il fiume
e la campagna tutt’intorno”

La sua profonda cultura lo portò anche a pubblicare libri, tra i quali “Giorgio l’avventuriero” e “Giorgio ragazzo vivace”, due semplici ma meravigliosi testi per ragazzi.
Alla fine degli anni novanta, sicuramente anche per l’età avanzata, decise di far ritorno per sempre nella sua terra natia, per non tornare mai più a Chiaromonte, spegnendosi nel 2001 alla veneranda età di novant’anni.
La sua umiltà, il suo amore talmente grande da volerlo condividere con tutti, la sua bontà, la sua simpatia, il suo sorriso, la sua cultura… e quella sua macchina sempre con problemi ma pronta per essere riempita di tutte le necessità per i bisognosi, insomma, tutto, si proprio tutto ha impresso in Chiaromonte e nei Chiaromontesi che dedicargli queste righe è il minimo che si possa fare dinanzi ad un grande Uomo, un Chiaromontese di cuore, il Maestro Egeo Nocca.

In Memoria di

Egeo Dante Cosma Nocca
per tutti il Maestro Nocca

1911 - 2001




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Il Rione Giudea

La Giudea

un piccolo rione
dalla grande Storia

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di G.D. Amendolara

tempo di lettura stimato 3 min.
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Vi racconto una storia,
antica, tanto che lo è ancor più del nostro paese, che il passo temporale da compiere è di quasi 2000 anni.
Epoca romana.
A quei tempi Chiaromonte non era nient’altro che un agglomerato di tanti piccoli villaggi.
Il fiume Sinni, Siris, era navigabile, via di comunicazione tra le nostre zone e quelle marittime Ioniche, per i trasporti commerciali e non solo.
L’Impero Romano stava per raggiungere la sua massima espansione, tanto che i Lucani, antichissimo popolo guerriero, dopo decenni di odio e amore verso di esso, cedette alla sua potenza e ne divenne Regione.

In ritorno verso la Galilea, antica Regione dell’Impero della quale ne era prefetto, Ponzio Pilato attraversò il nostro territorio, e fu in quei momenti che un uomo del posto si arruolò e lo seguì, ignaro che sarebbe divenuto protagonista della pagina più buia del Cristianesimo, la crocefissione di Gesù cristo, nonché colui che avrebbe inflitto il colpo di lancia per attestarne la morte, evento che diede al posto dove risiedeva prima della partenza il nome di GIUDEA.

Il rione a metà del 900
Foto collezione Emilia Scardaccione


Questo è quanto tramandato dai nostri avi, che fanno del Longino un Chiaromontese, ma senza fondamenta e tantomeno un riscontro storico che ne attesti la veridicità, nonostante non si sappia della reale provenienza del soldato che trafisse Gesù, e per questo, sino a prova contraria, non possiamo far altro che collocare tutto ciò tra le nostre leggende. Ma…

Tra le caratteristiche principali di Chiaromonte vi è la sua suddivisione in rioni.
Il Purtiello viene erroneamente identificato in quella parte del paese che parte dalla storica porta fino al Calangone, costeggiando parte di contrada (adesso via) Santa Lucia.
Esattamente il Purtiello è suddiviso in ben quattro Rioni dei quali parlerò dettagliatamente in pubblicazioni future
Tra questi vi è proprio la Giudea, composto da poche case con in mezzo una fontana, tanto da essere il più piccolo e il meno abitato di tutto il paese.
Sul suo nome, Giudea, o Giudèië in dialetto, la verità è che nel XV secolo (quindi sicuramente anche in secoli precedenti) vi era una presenza ebraica che risiedeva proprio nel rione in quelle che venivano denominate Giudecche che, con la conversione in ghetti nel 1510, finì con l’ospitare un solo fuoco, pari all’incirca a sei persone.
A questo punto la storia del rione sarebbe finita, ma abbiamo lasciato un “ma” in sospeso.

Il rione oggi

Tornando alla storia/leggenda del soldato che assistette alla crocefissione di Gesù Cristo, mi son tornate in mente storie che raccontavano, e collegate ad esso, soprattutto questa frase:
“A Chiërëmòndë iè stëpætë nu cundë ca quillu surdætë sa purtætë da lǽ”.
Se potessi ne parlerei volentieri, ma non ho alcuna competenza e conoscenza di cosa sia per poterlo affrontare, per questo non mi resta che lasciare questa storia, quella del Rione Giudea, il più piccolo, meno abitato ma quasi certamente tra i più antichi di Chiaromonte, tra il mistero e la leggenda.



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Prima pubblicazione 17 aprile 2011