Maggio 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese ai lavoratori Chiaromontesi

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Passætë u Sàndë fërnutë a festë




di G.D. Amendolara
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Storia inserita in Archivio > Chiaromontesi raccontano
Tempo lettura stimato: 2 min

Questa storia è inserita nella rubrica NOSTALGIA DEGLI ANNI 80
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Il vuoto…
Questa la sensazione che si provava al risveglio il 30 agosto.
Della festa rimanevano i scòrzë 'ndèrrë di nucèllë e di lupìnë, l’odore dei fuochi d’artificio nell’aria già intensa di nostalgia e la mancanza delle luci tolte via la notte.
Nelle locandine dell’agosto Chiaromontese e nelle chiacchiere in piazza e nei locali la festa continuava a rimanere in vita, mentre il paese man mano si svuotava dei migranti rientrati, e tra lacrime e speranza di rivederli, sul paese pareva arrivare già l’autunno.
L’animo festoso dei ragazzi aveva culminato la sua carica.
Il giorno dopo San Giovanni ad agosto non poteva paragonarsi a quello di giugno, dove la scuola era terminata, mentre qui si intravedeva l’alone delle sue porte aperte.
Passato San Giovanni, passata la festa, finita l’estate.
I cantieri riaperti. Gli ultimi fischi dei mastri sulle impalcature prima dell’arrivo del primo freddo, proprio come quello delle rondini che si apprestavano a lasciare il cielo di Chiaromonte per emigrare verso luoghi più caldi.
Ricominciava la vita di paese
Treruote, trattori, camion e ciuccë prendevano il posto del via vai delle macchine dei turisti per riempire strìttuwë e catuòië di legna per affrontare i rigidi inverni di quegli anni.
L’unico ancora a resistere per qualche settimana sarebbe stato il palco in piazza, quello fatto dë tubbë e tavëllunë, fermo lì come un diario dalle pagine riempite di bei ricordi, creando in ognuno un miscuglio di gioia e nostalgia che caratterizzavano quei giorni.
In verità, serviva anche per fare accomodare i giocatori di carte che non entravamo nel bar dë Cacchiònë.



Finiva così agosto negli anni 80.
Passætë u Sàndë fërnutë a festë non diveniva solo il classico detto del dopo festa, ma racchiudeva mille emozioni, proprio quelle vissute nei giorni appena passati, e vi assicuro, erano veramente intense.


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