Maggio 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese ai lavoratori Chiaromontesi

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Il Santo Patrono di Chiaromonte: San Giovanni Battista


IL SANTO PROTETTORE DI CHIAROMONTE:
SAN GIOVANNI BATTISTA

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Possa,
o Patrono onnipotente
di tutto ciò che resta
solo le campane
poiché sono così vecchie
possono osare
in quest’ora rossa di tramonto
gridare il loro amore
tra i cerri color sangue
tanto più forte
quanto più forte batte in petto
per la festa
il battaglio del dolore.

(Gina Labriola)



Quanti anni siano passati dall’inizio della sua venerazione ancora nessuno lo ha scoperto, ma si conosce quanto legame ci sia tra Lui e la nostra popolazione.
Santino di San Giovanni Battista degli
anni 40. Proprietà Famiglia Amendolara
Luigi (mustazz-falegname)

Colui di cui parleremo, è il Santo Patrono di Chiaromonte: San Giovanni Battista.
La grande devozione che Chiaromonte ha per il suo Santo Patrono è di grande rilevanza, basti pensare che il suo nome sia tra i più diffusi del paese.
San Giovanni è anche il santo che rappresenta il battesimo (infatti si dice: daij u San Giuannǝ, dare il San Giovanni). A Chiaromonte questo legame religioso è ancora oggi molto sentito, tanto che il padrino o il compare vengono scelti con molta cura, perché il “San Giuannǝ” è cosa sacra e che dura tutta la vita, e se tra il compare e il battezzato/cresimato/sposato, avviene un diverbio, questo legame viene subito messo in discussione, così da far pronunciare la frase: che faij, r’nnieg u san giuann?
Oltre la rappresentanza del “comparismo”, San Giovanni è venerato soprattutto dai contadini.
Nel giorno della sua nascita, il 24 giugno, lo si venera, con tanto di processione per le vie del paese, in modo che il raccolto del grano in primis, che avviene in quei periodi, ma anche di tutto il raccolto in generale, possa avere buoni esiti, mentre il 29 agosto, giorno della sua morte, la processione viene accompagnata da donne e uomini che in testa portano i famosi cirij, strutture di forma conica fatte di spighe di grano e decorate con vari oggetti, che poi vengono donati al Santo in segno di ringraziamento per la buona riuscita del raccolto.
A San Giovanni è dedicato anche un frutto che nasce in quei periodi, ed è una pera di piccole dimensioni che a Chiaromonte è chiamata “u pǝrciell dǝ san Giuannǝ”.
i cirij in testa alla processione

La devozione verso il Santo, cosi fortemente sentita negli anni passati, alla costruzione dell’ospedale portò i dirigenti ad attribuirle il nome del Santo. Ancora oggi presso il vecchio plesso ospedaliero (dove oggi risiede il centro per i disturbi alimentari), sulla parete d’entrata padroneggiano due gigantesche figure, che sono quelle di San Giovanni Battista e quella della Madonna della Pace, Santa Protettrice di Chiaromonte.
un momento della processione

Ovviamente, purtroppo, c’è anche un lato profano nella venerazione a San Giovanni.
Il nostro dialetto, per quanto bello sia, ha una caratteristica stonata, che è la bestemmia, e il più colpito a nostro discapito, è proprio san Giovanni.
Sappiamo che sicuramente in altri tempi, molto remoti, Chiaromonte affidava la sua protezione a San Nicola. Quale sia stata la motivazione per cui San Giovanni Battista abbia preso il suo posto non si sa, la si può senza dubbio immaginare, ma ciò di cui siamo certi è che san Giovanni, nonostante passi il tempo, resta fermo nella mente e nel cuore di ogni Chiaromontese che, ancor oggi, soprattutto negli emigrati, rimane una motivazione in più per amare il proprio paese.






Nell'occasione pubblichiamo anche un piccolo aneddoto sul legame tra San Giovanni Battista e il solstizio d'estate.


La notte di San Giovanni


Al solstizio d'estate, quando il sole raggiunge la sua massima inclinazione positiva rispetto all'equatore celeste, per poi riprendere il cammino inverso, comincia l'estate
Tale giorno era considerato sacro nelle tradizioni precristiane ed ancora oggi viene celebrato dalla religiosità popolare con una festa che cade qualche giorno dopo il solstizio, il 24 giugno, quando nel calendario liturgico della Chiesa latina si ricorda la natività di San Giovanni Battista. Questo santo, figlio di Elisabetta e Zaccaria, è uno dei santi più venerati e invocati, unico ad avere 2 feste: la nascita il 24 giugno e la decollazione il 29 agosto. (Fu fatto decapitare da Erode per volontà di Salomè). La festività della nascita, che cade in prossimità del solstizio d’estate, è particolarmente sentita in passato in quanto considerata il Natale dell’estate. Si credeva che in quella notte avvenissero strani prodigi e meraviglie suggeriti alla fantasia da questo particolare momento dell’anno. Gli inglesi chiamano questo giorno “Midsummer day” e nella sua notte si svolgono le vicende piene di magie e d’incantesimi rappresentate nel sogno d’una notte di mezza estate di Shakespeare: Nel "giorno di mezza estate realta' e sogno si confondono”. Il solstizio mette in comunicazione due mondi, visibile ed invisibile, due mondi che si compenetrano e tutto diviene possibile. Questa celebrazione sostituisce gli antichi riti per il solstizio d’estate ed ha quindi dato luogo, per secoli, a manifestazioni diverse collegate con le credenze popolari, come i Fuochi di San Giovanni e gli altri rituali propiziatori tipici delle feste di inizio stagione. Un’usanza collettiva in questa ricorrenza è quella della raccolta delle erbe che, nella notte che precede la festa di San Giovanni Battista, fra il 23 e il 24 giugno, moltiplicano i propri attributi terapeutici e magici. Molte erano le usanze legate a questa festività: la più diffusa era quella di accendere dei gran fuochi a cui si attribuiva il potere di allontanare la sventura e le malattie. Spesso venivano bruciate ai crocevia e nei campi erbe odorose per allontanare le forze malefiche dei demoni dell’aria che provocano folgori e tempeste. Numerose piante odorose fioriscono infatti in questo periodo e a molte di essere sono state attribuite particolari virtù che hanno solo se raccolte in questo giorno, per questo sono chiamate “erbe di San Giovanni” che sono: La lavanda, menta, aglio, verbena, salvia, ruta, l’artemisia, l’erica, l’arnica e la verbena. Un’altra pianta famosa legata a questo giorno magico, è l’iperico, è detto appunto erba di “San Giovanni”.
Ma non finisce qui. Chi nasce nella notte di questa ricorrenza sembra che sia dotato di poteri speciali come per chi nasce nella notte di Natale. Non a caso il proverbio dice “Chi nasce a nott d san Giuann non ved streghe e non sogna fantasm” (chi nasce la notte di San Giovanni non vede streghe e non sogna fantasmi). L’aneddoto qui riportato, quasi si tratti di una violazione di un momento sacro, si riferisce alla storia che nella notte in cui è nato il Cristo nascono i lupi mannari, mentre durante la notte di San Giovanni i nascituri che vengono al mondo sono capaci di dominare le forze malefiche. San Giovanni Battista è il protettore dei compari, dei giovani, dei pellicciai e di molte altre categorie. Sui compari un altro detto recita: “San Giovanni non vuole inganni”. Un patto stretto nel nome di San Giovanni non consente né inganni e né sotterfugi, perché protetto dallo stesso santo. Il proverbio, assai diffuso è molto praticato soprattutto qui nel meridione. È questo un vincolo di parentela spirituale che si stabilisce tra compari e comari di battesimo o di cresima, i testimoni di nozze e gli sposi.


Giovanni D. Amendolara, Lucio Vitale


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