Maggio 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese ai lavoratori Chiaromontesi

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Chiaromontesi raccontano

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Music Club
La discoteca
di G.D. Amendolara e Arturo De Salvo

Era il 1976...

Chiaromonte,
Luciano e Arturo sono due ventenni.
Figli di famiglie stimate e di quel 68 e della sua rivoluzione culturale.
Belli, solari, abbigliamento impeccabile, amati e amanti della buona compagnia.
Sono gli anni in cui Chiaromonte subisce la piaga dell’emigrazione di massa verso le città industrializzate.


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Agglutination Metal Festival
di G.D. Amendolara e Gerardo Cafaro

A spezzare il silenzio prima del suono della sirena delle 08:00 ci pensarono i rombi delle prime moto radunatesi in piazza.
Di lì a poco ne sarebbero arrivate altre, decine di centauri che riempirono la piazza e parte del corso, per quello che sarebbe stato il MOTOM, il motoraduno organizzato da Agnesina Pozzi.
Tutti insieme sarebbero partiti in un tour nel cuore del parco nazionale del Pollino, per poi rientrare a Chiaromonte per essere partecipi all’evento che, inaspettatamente, sarebbe entrato nella storia del paese, e non solo.
Prima di continuare bisogna che faccia un piccolo passo indietro nel tempo...


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Cu pìcchë, e në prëiàmmë
di Pinuccio Armenti

Cari compaesani e amici.
Ho letto con molto interesse la storia della discoteca negli anni70 a Chiaromonte che poi ,ahimè, non finì tanto bene.
Ho letto anche il racconto di Peppe Crescente, con il ballo in casa tra amici che poi finì con insulti e parolacce e che anche il prete ci mise la sua benedizione sgridando tutti.
Vi sembrerà banale ma, vent’anni prima era tutta un altra musica, nel vero senso della parola.
Adesso vi racconto io la mia storia, scusatemi, la nostra storia.
Siamo nella metà degli anni50...


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Ditelo con i fiori
di G.D. Amendolara in collaborazione con Rosa Ciminelli

7 maggio 1988

Aria di gioia e di festa si respiravano in paese, trasportata da un vento di novità che da anni non si avvertiva, talmente coinvolgente da arrivare persino ai paesi limitrofi, così che quel pomeriggio centinaia di persone riempirono tutto il tratto che dal Palazzo Vescovile porta a Via Francesco Leo, proprio dove quella novità avrebbe scritto una delle pagine più belle della nostra storia…


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Quànn’è tànnë pò vëdìmë
di G.D. Amendolara

Il Minimarket di Mario pareva un piccolo supermercato.
Stretto, lungo, diviso in tre blocchi dove trovavi di tutto, dai prodotti d’eccellenza ai giocattoli.
Lo gestiva insieme alla moglie Rosa, con la quale trasformava quel negozio in una casa pronta ad accogliere tutti...


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Zanardelli, la valle del Sinni e la ferrovia dimenticata
di Lucio Vitale

“La valle del Sinni e la sua ferrovia mai costruita. Storia di un area abbandonata a se stessa”.

Potrebbe sembrare il nome di un saggio storico, ma è la sfortunata storia dell’area Sud della Basilicata e del viaggio del presidente del consiglio Zanardelli, che invitato a visitarla, non riuscì a raggiungere la nostra valle.
Una storia sospesa da oltre 100 anni e che resterà purtroppo un sogno...


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Passætë u Sàndë fërnutë a festë
di G.D. Amendolara

Il vuoto…
Questa la sensazione che si provava al risveglio il 30 agosto.
Della festa rimanevano i scòrzë 'ndèrrë di nucèllë e di lupìnë, l’odore dei fuochi d’artificio nell’aria già intensa di nostalgia e la mancanza delle luci tolte via la notte.


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Addò së tròvë à ‘Mèrëchë?
di Giovanni e Franco Amendolara e Giovanni Monaco

Com'erano brutti i tempi di una volta.
Lo erano talmente tanto che il termine “non avevano nemmeno gli occhi per piangere” pare essere il più adatto.
Si soffriva, tanto che la mortalità infantile era altissima, causata soprattutto dal mal nutrimento.
I periodi grigi, però, fortunatamente accendono nelle persone delle scintille di speranza e, in quegli anni, e parliamo fino agli anni 60 del secolo scorso, queste portavano un solo nome: America.
Ci si armava di coraggio, si preparava la propria valigia di cartone e si partiva, con la nostalgia che cresceva man mano che la nave si...


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Il nostro campo da calcio
di Pinuccio Armenti

Attenzione: la storia si suddivide in tre parti.


Cari compaesani,
il calcio a Chiaromonte è stato sempre lo Sport piu' praticato.
Se vi fa piacere vorrei parlarne un pò con voi.
Sicuramente qualcuno della mia eta' si ricorderà dov’era il primo campo sportivo a Chiaromonte. No?
Allora ve lo dico io.
Nel 1950 avevo 6 anni. Il mio primo anno di scuola.
Usciti dalla scuola ci si riuniva davanti al Palazzo di Giura. Allora la strada era tutta libera senza auto parcheggiate e si giocava a calcio.
E il pallone?
A quei tempi chi lo aveva? Nessuno...


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O vëtrànèllë
di Giovanni Monaco

Onnë dëciènë nièndë a nùië guàgliùnë,
quànnë ièrë u iuòrnë d'ì vëtrànèllë,
e sënò chi cë ìë àlla scòlë.
Avèrëmë prëfërìtë a në fùië fòrë,
o dë n’ammùccià angùn’àta bànnë.
All'antrasàttë, na matìnë,
s’ènnë àpprësëntàtë alla scòlë
duìë crëstiànë,
na fèmmënë e nu gòmmënë...


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Un venerdì Santo di fede e stupore
di Angelomauro Calza

Era il 1957, aprile.
La Pasqua si avvicinava con le campagne che si preparavano ad accoglierla in festa, ravvivate dai mille colori di una primavera che aveva scacciato con prepotenza il ricordo della storica nevicata di appena un anno prima.
Processione anni 50 circa
Il 19 di quel mese, tre giorni prima della Resurrezione, mentre a Bolzano nasceva una certa Lilli Gruber, a Chiaromonte nelle stesse ore ci si preparava alla tradizionale processione del Venerdì Santo...


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Di Sàndë e di muòrtë
di G.D. Amendolara


Iëssiènë da Chièsië comë i frummìcuwë ‘mbàrtë i sèttë.
O Sàndë aviènë bënëdìttë, ma aviènë a che fǽ, e picchë s’avèrënë fërmætë a fa na chiàcchiërë cu angunë nandë o Chièsië o ‘nda chiàzzë, pùrë pëcchè picchë ièrënë o lucë miènzë o vìë.


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Prièvëtë e prëssèpië
di G.D. Amendolara

Le aveva comprate a Napoli.
Ne era orgoglioso, e per questo del suo presepe Don Lorenzo ne parlava sempre con tutti.
Da quando assunse il ruolo di cappellano dell’Ospedale, curava nei minimi particolari quell’opera realizzata nell’atrio del vecchio plesso.


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Giuànnë Pascarèllë 
“Giuànnë du tièmbë”
di Pinuccio Armenti

Carissimi compaesani e amici di Chiaromonte, oggi voglio parlare di zianam Giuann Pascarell.
Neanche lui ha fatto la storia di Chiaromonte, però ha lasciato il segno, tanto che perfino il nostro illustre Maestro Giovanni Percoco gli ha dedicato una poesia, e la copertina di un suo libro.
Cito la poesia del Maestro...

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