Maggio 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese ai lavoratori Chiaromontesi

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Il nostro campo da calcio - parte seconda

 

La squadra della quale Pinuccio racconta.
Foto di Giovanni Chiorazzi

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di Pinuccio Armenti



Cari compaesani,
verso la metà degli anni 50 ci fù una vera rivoluzione nel calcio Chiaramontese: un nuovo campo sportivo e tutta una nuova squadra. 
Dovete scusarmi se non mi ricordo la data esatta. Io non sono il maestro Percoco, lui aveva documenti, certificati che attestavano tutto con precisione. Il mio è solo un ricordo.
Il campo sportivo fu spostato alla Grùttë dë l'acquë. La proprietà del terreno non ricordo di chi era.
La procedura era la stessa.
A Giugno, dopo la mietitura, i soliti volontari si apprestavano a bruciare a rëstuccë e poi, con rampini, pale, ecc... si cercava di farlo diventare praticabile.
Un ricordo non tanto bello ve lo debbo raccontare.
Un anno, per la fretta e la voglia di giocare, mettemmo fuoco alla rëstuccë. Non ci accorgemmo che c'erano ancora i grègnë, e cosi bruciammo quasi tutto il raccolto.
Non vi dico quello che successe dopo.
Non abbiamo dovuto pagare niente anche perché i soldi chi li aveva. 
La squadra cambiò totalmente.Tutti o quasi giovani. 
Portieri in abbondanza. Prospero Donadio era di un eleganza straordinaria. Tenuta nera, ginocchiere, guanti e berretto come i portieri inglesi. Abbastanza bravo. 
Qualche partita la fece anche Antonio Crescente (Scëpparièllë) papà del nostro caro Peppino. Poi emigrò in Francia.
E naturalmente, allora giovanissimo, Falùzzë Corradino. Quello che restò più a lungo. Anche io giocai con lui.
Poi terzini Giannino Damiano, Antonio Picone, Ciccillo Caprarulo, che poi andò in Sud America.
Mediani Vincenzino De Palma, il migliore di tutti i tempi Falùzzë da Mulënærë, anche lui grandissimo, Vittorio Grandinetti.
L'attacco: Vitino Vitale (pìnghënièllë). 
Mi ricordo che una volta dimenticò i pantaloni corti e giocò in mutandina. Il guaio fu' che davanti aveva un apertura e correndo si aprì e uscì qualcosa che non doveva.
Gli spettatori tutti ad applaudire. 
Incominciò ad arrivare anche qualche forestiero, per esempio un certo Lupia Giuseppe di Senise, barbiere, amico di Giovanni Chiorazzi, il parrucchiere. E poi Chelino u nucëllærë. Segnava due gol a partita. Era un idolo, e pure lui di Senise. Indimenticabile.
Intanto cominciavano ad arrivare Giovanni Pozzovivo, mio fratello Ciccillo Armenti, Attilio Murro e qualche altro.
Una bella squadra vincente. 
Un altro aneddoto ve lo racconto e poi finisco.
Ora la squadra aveva un sacco di giocatori e tutti volevano giocare.
Una domenica si doveva giocare.
La formazione era già pronta. Qualcuno degli esclusi ci rimase così male che la notte si alzò, andò al campo e fece una porta a pezzi, cosi la Domenica non si poté giocare. 
Vendetta alla Chiaramontese. 
La prossima volta vi racconterò la storia dei miei tempi.


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2 commenti:

  1. Giuseppre Crescente: Pinuccio meglio di Bisteccone Galeazzi e di Bruno Pizzul in quanto a giornalismo.
    Meglio di Pelé come centravanti di sfondamento.
    Come sfondava le reti avversarie e le culotte delle pulzelle in fiore lui non vi era allora pari nella zona.
    Mo', cu l'età incipiende accummingia a perdere qualche colpo ... ma angora sa send!

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  2. Grazie al mio amico peppino. Troppa grazia S. Anto'.

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