Aprile 2024, Chiaromonte e le sue Storie dedica il mese a Mario Percoco

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SANT' UOPO: il "nostro" Santo

foto di Pino Sassano

I
l 22 maggio i chiaromontesi e molti altri fedeli provenienti dai paesi limitrofi, si raccolgono in ricordo di un uomo vissuto e sepolto nella frazione che porta il suo nome: Sant'Uopo.
Tra le tante storie di santi e uomini di fede che hanno vissuto nella realtà chiaromontese, colpisce la vita di questo “eremita” proveniente dal mare, e di cui non si hanno ancora le origini certe del suo nome (Euplo, Opo, o Uopo), che stabilì la sua ultima residenza nelle campagne a pochi chilometri dal centro abitato.
Ebbe venerazione in vita come in morte per una delle sue grandi virtù: aveva il potere santo di provocare la pioggia.
Questa sua grande virtù, però, non riuscì ad avere dei buoni effetti durante un brutto periodo di siccità.
I contadini del paese in preda alla furia per paura di perdere il raccolto, dopo aver supplicato il frate con le buone maniere, non vedendo risultati, lo catturarono e lo legarono ad un albero finché non avesse scatenato una pioggia che avesse giovato il loro lavoro terriero.
Dopo tante insistenze da parte dei contadini, il frate cedette, e finalmente la pioggia cadde, e fu liberato.

Sant'Uopo, anni 30. foto da Lasiritide.it
Oggi, come ormai da moltissimi anni, la giornata del 22 maggio è arricchita da una fiera che percorre la lunga strada verso la frazione, (la Sapri-Jonio), una serata danzante e dei fuochi pirotecnici.
La cappella di Sant'Uopo, più volte in decadimento e ricostruita, nacque lì dove l'eremita visse e morì.
La dote di provocare la pioggia era solamente seconda alla sua più grande virtù: Sant'Uopo era un curatore dei traumi fisici.
Nel 1616 la cappella del santo era in decadenza. Il parroco don Giuseppe De Salvo chiese aiuto ai cittadini per poterla rimettere in sesto, e quando ebbero inizio i lavori di restauro, si manifestarono una serie di avvenimenti che arricchirono non solo le virtù di San Uopo, ma anche la vita dei suoi fedeli.
«Una sepoltura seu tumulo con l'ossi interi d'un huomo ben condizionati »: scriveva in una relazione don Giuseppe De Salvo.
Nel momento del ritrovamento del sepolcro, da Aliano arrivò un uomo che conduceva un cavallo che trasportava un giovane di 24 anni, Scipione Marazita, colpito da un'artrite che lo paralizzava totalmente dall'età di quattro anni. Il giovane malato fu deposto sul sepolcro del frate. Litania alla vergine e il magnificato accompagnarono questo “rito”. Al termine delle preghiere, il ragazzo si alzò, meravigliando i presenti, e battendosi i pugni al petto urlò al miracolo. Con grande meraviglia dei fedeli, il ragazzo seguì la processione di ritorno al paese camminando per un lungo pezzo da solo con l'aiuto di un bastone.

Foto di Francesco Chiorazzi
Esiste ancora un'altra storia significativa.
Paolo Arbia, di Chiaromonte, devoto a Sant'Uopo, colpito da una paralisi che gli bloccò la parte destra del corpo, e a causa di questa fu affetto da balbuzie, sul punto di
morte chiese ai figli come ultimo desiderio che riedificassero la cappella dedicata al santo. La sua forte devozione, e il suo ultimo pensiero, lo unsero con il miracolo del frate. L'uomo riacquistò pienamente la salute.
Una storia toccante è anche quella di Giulia Saponara, chiaromontese, che colpita da artrite, dopo un'ovazione al santo, guarì dalla malattia, e come ringraziamento per il miracolo ricevuto, si recò da sola e scalza alla cappella di Sant'Uopo.
Vi sono altre storie che riguardano il frate miracoloso, che portarono il parroco don Giuseppe De Salvo a presentare rapporto ai suoi superiori per richiedere la santità dell'eremita.
Le richieste del parroco, che per primo punto poneva il miracolo avvenuto al giovane Marazita, e la divinità che il frate aveva tra i suoi fedeli, non convinsero la “Congregazione per le cause dei Santi”, che non concesse il titolo a quest'uomo miracoloso.

Sant'Uopo, santo solamente per i chiaromontesi, non ebbe mai posto fra i canoni della chiesa, ma da centinaia di anni questo santo ha di sicuro un posto nel cuore di tutti i chiaromontesi e di tutti i suoi fedeli.

G.D. Amendolara

STORIA POLITICA DI CHIAROMONTE: terza parte – periodo fascista

Come nel resto della nazione, anche Chiaromonte vide l’avvento del fascismo nascere ed espandersi.

Le leggi del fascio cominciarono a colpire la nostra comunità. L’adesione al movimento mussoliniano nel nostro paese ebbe una grossa crescita; i partiti, quei pochi che rappresentavano la politica del nostro paese, furono messi fuori dai giochi, e tra questi anche il movimento del partito lucano d’azione.


Non vi furono grandi avvenimenti nel paese in questo periodo.


La carica di podestà nel nostro paese è stata ricoperta per la maggiore da personaggi forestieri, che si, attestarono il buon avanzamento dei lavori pubblici, ma che anche evidenziarono il mal funzionamento economico dell’amministrazione pubblica …







Sindaci Comune di Chiaromonte
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periodo fascista



Dal 1926 ~ Avv. Giuseppe Antonio Sole (prima Regio Commissario e successivamente Podestà);
Dal 1931 al 1933 ~ Attilio Spaltro;
Dal 1933 al 1937 ~ Ludovico Nicola Di Giura – (medico – Podestà);
Dal 1937 ~ Pasquale Di Meo – (dottore in legge – Podestà);
Dal 1940 ~ Rag. Vincenzo Pergola – (commissario prefettizio);
Dal 1940 al 1942 ~ Avv. Ulderico Francesco Donadio – (Podestà);
Dal 15.8.1942 al 23.11.1942 ~ Rag. Giulio Rumbolo – Commissario Prefettizio;
Dal 1942 al 1944 ~ Ludovico Nicola Di Giura – commissario prefettizio;
Dal 2.8.1944 al 10.2.1945 ~ Angelo Raffaele Miraglia – (rinunciò all’incarico, subentrando al suo posto L.N. Di Giura che restò in carica fino al 1945);





STORIA POLITICA DI CHIAROMONTE: seconda parte -1845- avvento del fascismo

La storia amministrativa del comune di Chiaromonte prosegue sul nostro blog con la seconda parte che copre il periodo dal 1845 fino all’avvento del fascismo.
Il periodo qui riportato caratterizza il nostro paese che, con la fine del brigantaggio, l’affrontare la prima guerra mondiale, si incammina verso quello che sarà il periodo che cambierà il corso della storia di tutto il mondo: la seconda guerra mondiale.
La situazione n azionale che vedeva nascere i primi partiti politici, coinvolse anche chiaromonte, e già nel 1900 nacque il primo circolo del partito socialista, senza distogliere lo sguardo da qualche ramo di natura liberale che già da anni prima governava nel nostro comune.
Chiaromonte vide istituirsi il primo asilo infantile nel 1846, la nascita della prima rete fognaria, la prima rete elettrica dell’illuminazione, la realizzazione del monumento ai caduti della prima guerra mondiale, l’installazione dell’orologio sul campanile della chiesa di san Giovanni Battista…



Sindaci Comune di Chiaromonte
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periodo dal 1845 all’ avvento del fascismo



Dal 9.8.1845 ~ Emmanuele Leo;
Dal 1847 ~ Domenico Favonio;
Dal 1849 ~ Giovanni Allegretti;
Dal 1851 ~ Giovanni Ricci;
Dal 1856 ~ Giovanni Giura;
Dal 1859 al 1860 ~ Pasquale Virgallito;
Dalla fine del 1861 ~ Domenico Di Giura;
Dalla fine del 1862 ~ Giuseppe Allegretti;
Dal 19.6.1864 ~ Luigi Spaltro;
Dal 9.5.1867 Paolo Donato ~ (che rinunciò all’incarico qualche mese più tardi);
Dal 1.12.1867 ~ Domenico Giura;
Dal 1868 ~ Francesco Leo;
Dal 15.4.1870 ~ Francesco Rossi;
Dal 1873 ~ Vincenzo Ricci – (medico cerusico);
Dal 1876 al 9.6.1877 ~ Leonardo Santomartino;
Dal 15.11.1878 al 19.6.1883 ~ Gioacchino Labollita;
Dal 1884 al 1888 ~ Francesco Rossi;
Dal 1889 al 1896 ~ Umberto Leo – (avvocato);
Dal 1899 al 1905 ~ Giuseppe Grandinetti;
Dal 9.7.1905 ~ Vincenzo Spaltro;
Dal 22.9.1907 al 23.09.1923 ~ Enrico Breglia;
Dal 24.9.1923 ~ fu nominato Regio Commissario Filippo Orlandi – (sub-commissario Enrico Rossi)
Dal 1923 ~ Enrico Rossi;



Fonte principale: CHIAROMONTE – economia, amministrazione pubblica, cultura, di Francesco Elefante - 1989

STORIA POLITICA DI CHIAROMONTE: prima parte - 1808-1845

Il Gen. Giovanni Viviano, Sindaco di Chiaromonte, inaugura l'Hotel Ricciardi.
foto di Mauro Grandinetti


    La storia politica di Chiaromonte, nonostante i contrasti con gli eventi storici e la povertà che dominava e ha dominato fino al secolo scorso, è stata caratterizzata da uomini politici di buon valore che nel corso degli anni hanno compiuto opere e operazioni che hanno dato un aspetto diverso, e forse migliore, alla nostra comunità.
Questa prima parte vede l’elencazione dei primi sedici amministratori del nostro paese, a partire dal primo eletto, Giulio B. Virgallito nel 1808, quando a Chiaromonte, durante il dominio Francese, l’espandersi del brigantaggio, e le ribellioni significative del popolo, nacque la prima istituzione pubblica del nostro paese: il Comune.
Nel periodo delle cariche di questi sindaci che verranno elencati qui sotto, non ci fu in prima linea solamente quel dominio francese che andava pian piano sgretolandosi, l’espandersi del brigantaggio nelle nostre terre. Nel 1811, durante la carica del sindaco Emanuele Leo, fu istituita la scuola pubblica; fu effettuato un intervento di restauro della chiesa di san Giovanni Battista, la quale era ormai in decadenza; nacque l’ufficio postale; a metà dell’800 scoppiò una rivolta degli agricoltori a causa dell’eccessivo dazio sul macinato…




Sindaci Comune di Chiaromonte
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periodo dal 1808 al 1845


Dal 1808 ~ G.B. Virgallito (fu il primo sindaco del nuovo ente sorto dalle ceneri del sistema feudale);
Dal 1810 ~ Francesco Prospero Leo;
Dal 1811 ~ Emmanuele Leo;
Dal 1814 ~ Vincenzo Caprarulo;
Dal 1815 ~ Giovanni Giura (dottore in Giurisprudenza);
Dal 1817 ~ Giuseppe Grandinetti (medico);
Dal 1823 ~ Francesco Grezzi (legale);
Dall’11.8.1824 ~ G.B. Vergallito;
Dal 1825 ~ Luigi Rossi;
Dal 1829 ~ Vincenzo Allegretti;
Dal 29.1.1832 ~ Emmanuele Leo;
dal 1834 ~ G.B. Virgallito (deceduto il 24.3.1835);
dal dicembre 1835 Gerardo Viola;
Dal 6.5.1838 ~ Vincenzo Dolcetti;
Dalla fine del 1840 ~ Emmanuele Leo;
Dal 1842 al 1845 Domenico Caprarulo ~ (rimosso all’inizio del 1843. Funzionò da sindaco per parecchio tempo il 2° degli eletti G.M. Grezzi).

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Fonte: CHIAROMONTE – economia, amministrazione pubblica, cultura, di Francesco Elefante - 1989