Egeo Nocca
Un Chiaromontese di cuore
di G.D. Amendolara
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tempo di lettura stimato: 4 minuti
Egeo Nocca al centro (con gli occhiali) |
Avrebbe potuto essere diversa la sua vita, per la sua personalità, professionalità e l’appartenenza a quella classe
sociale un tempo agiata e rispettosissima.
Scelse invece di seguire il cuore, e lasciarsi comandare da esso che, talmente grande, sentiva il bisogno di essere
condiviso con gli altri, perché era cosi il Maestro Nocca, e questa è la sua storia.
Veniva da lontano.
Si, non era Chiaromontese. Sicuramente non ne aveva mai sentito parlare, e sicuro è che con esso non aveva alcun legame sino al giorno del suo arrivo.
Gaeta il paese dove nacque nel 1911, e visse sino a quando si oppose alle idee fasciste, quelle che imponevano un solo pensiero.
Venne arrestato e condannato all’internamento, da scontare in un luogo lontano e desolato, quindi Chiaromonte, quale centro scelto dal governo fascista, e che ospitava già altri oppositori e anche condannati appartenenti alla malavita.
Alla fine della guerra avrebbe potuto fare ritorno alla sua terra natia, ma scelse di rimanere.
Uomo di grande cultura e religiosità. Ottenne un posto da insegnante nelle scuole di Vertunno e Sant’Uopo, senza fermarsi mai al solo lavoro.
A quei tempi la povertà nel paese rappresentava una piaga quasi invincibile, sofferta ancor di più nelle frazioni che, nonostante le terre e il bestiame, non reggevano i cambiamenti del secondo dopoguerra, e di ciò il Maestro Nocca ne rimase talmente colpito che il suo “agio” decise di condividerlo con tutti i bisognosi ai quali riusciva a dare aiuto, incaricandosi di fornire di cibo e medicinali quelle case dove vi era carenza, di educare bambini e ragazzi anche oltre le ore scolastiche, soprattutto per quelli assenti perché dediti ai lavori nei campi, perché conosceva la sofferenza, e quella degli altri la sentiva sua.
Devoto alla Madonna e a Padre Pio da Pietrelcina, era sempre presente alle funzioni principali e alle processioni di tutti i santi che si celebravano in paese, dove ha vissuto sino alla fine degli anni novanta, quando dopo vari trasferimenti nelle case del centro storico, si trasferì in contrada foresta.
In verità, al contrario di quanto si possa credere, più volte è andato via da Chiaromonte, trasferendosi per lassi di tempo nelle zone della provincia latinense, tornando però, nonostante la pensione, sempre al paese che lo aveva dapprima ospitato, poi adottato, al quale ricambiò tutto l’amore possibile, tanto da dedicargli questi versi…
Si, non era Chiaromontese. Sicuramente non ne aveva mai sentito parlare, e sicuro è che con esso non aveva alcun legame sino al giorno del suo arrivo.
Gaeta il paese dove nacque nel 1911, e visse sino a quando si oppose alle idee fasciste, quelle che imponevano un solo pensiero.
Venne arrestato e condannato all’internamento, da scontare in un luogo lontano e desolato, quindi Chiaromonte, quale centro scelto dal governo fascista, e che ospitava già altri oppositori e anche condannati appartenenti alla malavita.
Alla fine della guerra avrebbe potuto fare ritorno alla sua terra natia, ma scelse di rimanere.
Uomo di grande cultura e religiosità. Ottenne un posto da insegnante nelle scuole di Vertunno e Sant’Uopo, senza fermarsi mai al solo lavoro.
A quei tempi la povertà nel paese rappresentava una piaga quasi invincibile, sofferta ancor di più nelle frazioni che, nonostante le terre e il bestiame, non reggevano i cambiamenti del secondo dopoguerra, e di ciò il Maestro Nocca ne rimase talmente colpito che il suo “agio” decise di condividerlo con tutti i bisognosi ai quali riusciva a dare aiuto, incaricandosi di fornire di cibo e medicinali quelle case dove vi era carenza, di educare bambini e ragazzi anche oltre le ore scolastiche, soprattutto per quelli assenti perché dediti ai lavori nei campi, perché conosceva la sofferenza, e quella degli altri la sentiva sua.
Devoto alla Madonna e a Padre Pio da Pietrelcina, era sempre presente alle funzioni principali e alle processioni di tutti i santi che si celebravano in paese, dove ha vissuto sino alla fine degli anni novanta, quando dopo vari trasferimenti nelle case del centro storico, si trasferì in contrada foresta.
In verità, al contrario di quanto si possa credere, più volte è andato via da Chiaromonte, trasferendosi per lassi di tempo nelle zone della provincia latinense, tornando però, nonostante la pensione, sempre al paese che lo aveva dapprima ospitato, poi adottato, al quale ricambiò tutto l’amore possibile, tanto da dedicargli questi versi…
“solitaria, aerea,
com’un aquila rampante
Chiaromonte sta.
E domina la valle, il fiume
e la campagna tutt’intorno”
La sua profonda cultura lo portò anche a pubblicare libri, tra i quali “Giorgio l’avventuriero” e “Giorgio ragazzo vivace”, due semplici ma meravigliosi testi per ragazzi.
Alla fine degli anni novanta, sicuramente anche per l’età avanzata, decise di far ritorno per sempre nella sua terra natia, per non tornare mai più a Chiaromonte, spegnendosi nel 2001 alla veneranda età di novant’anni.
La sua umiltà, il suo amore talmente grande da volerlo condividere con tutti, la sua bontà, la sua simpatia, il suo sorriso, la sua cultura… e quella sua macchina sempre con problemi ma pronta per essere riempita di tutte le necessità per i bisognosi, insomma, tutto, si proprio tutto ha impresso in Chiaromonte e nei Chiaromontesi che dedicargli queste righe è il minimo che si possa fare dinanzi ad un grande Uomo, un Chiaromontese di cuore, il Maestro Egeo Nocca.
In Memoria di
Egeo Dante Cosma Nocca
per tutti il Maestro Nocca
1911 - 2001
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