Ottobre 2024 mese dedicato a Zë Giuànnë “u ‘Mbrònë” Cuccarese

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San Giovanni e i portatori della statua

di G.D. Amendolara
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Storia inserita in archivio > Patroni, Santi e religione

Questa che state per leggere, è un esclusiva di
Chiaromonte e le sue Storie


Al maestro Giovanni Percoco,
ai portatori del Santo di ieri, di oggi e di domani



O Precursore,
Mirabil Santo
di Chiaromonte tutela e vanto,
ascolta il cantico che innalzo a Te,
o San Giovanni, prega per me!
Fonte di grazia tua man disserra
pien di miracoli è nostra terra.
Un fedel popolo ricorrea Te,
o San Giovanni, prega per me!
Rendi Tu buono questo mio cuore,
forte e ripieno di grande amore.
Tu custodiscilo: l'affido a Te,
o San Giovanni, prega per me!

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Processione inizi anni 50

Arrivavano persino da paesi limitrofi e lontani per avere l’onore di portare in processione la statua di San Giovanni Battista.
Sapevano cosa li attendeva, ma per nessuna ragione al mondo rinunciavano a raggiungere il paese il 24 giugno.

Bramosi, decine di uomini Chiaromontesi al suono della chiamata si spintonavano dinanzi al portone della Chiesa Madre, desiderosi anch’essi di portare in processione la statua del loro Santo Patrono, evitando con maniere forti la partecipazione dei forestieri.
Nessuna mania di protagonismo o atto di prova di forza.
Seppur eroi agli occhi dei fedeli, erano solamente uomini sofferenti, dediti al sacrificio giornaliero, che con quel piccolo ma grande gesto cercavano il perdono, chiedevano una grazia o ringraziavano per averne ricevute, anche a costo di rimetterci una costola.
Conoscevano il prezzo da pagare con il percorso insidioso, dalle strade ripide, scomode, a tratti scivolose e disfatte, e la statua appesantita con della sabbia dentro la base, e quella cintola piena d’oro e soldi che li avrebbe fatti fermare ogni istante per permettere ai fedeli di aggiungerne altri e altri ancora.
Erano i tempi della processione che usciva al mattino, e delle grandi fiere che partivano dal Catarozzolo e continuavano fino al Palazzo Di Giura da una parte e alla grotta dell’acqua dall’altra, con alcune bancarelle sparse tra la piazza e la chiesa.
Allo scoccare delle undici decine di ragazzi saliti sul campanile suonavano le campane a festa.
Partivano i colpi scuri, si spalancava il portone e usciva la processione.
Attraversava i rioni uno ad uno, strada per strada, a quei tempi tutte abitate, dalla Croce a San Tommaso, dalla Tempa al Calvario scendendo fontana dei Guerra, uno dei tratti più difficili del percorso, rientrando in chiesa attraverso la Grancia e dal Purtiello, salendo dalla ripida e stretta scalinata del palazzo Cuccarese.


Fermatevi ad immaginare…
Tendoni di baraccai, venditori di animali e gente sparsi ovunque, sino al Catarozzolo, che col passare della processione calavano in un silenzio di pace, spezzato solo dalle preghiere di centinaia e centinaia di donne col capo coperto, seguite da altrettanti uomini senza coppola, tolta per rispetto, scontrosi col mondo della chiesa ma al Santo e a Dio tanto devoti.
Immaginate quei ragazzi, perlopiù chierichetti, suonare a festa le campane, saltando spaventati al forte suono dei colpi scuri. Erano di entrambe le chiese che nei giorni dei Santi Patroni posavano l’ascia di guerra che le divideva da centenni.
E immaginate i portatori, la loro foga, il loro sacrificio e lo sforzo in quelle strade così insidiose, e gli occhi dei fedeli, attenti, speranzosi ma pieni di ansia per quella statua che spesso rientrava in chiesa per puro miracolo.



Passarono gli anni.
Arrivò la banda musicale ad accompagnare la processione e ad allietare la serata nella cassa armonica realizzata appositamente dalle mani dei mastri del paese, spostarono il tragitto della fiera e la festa si arricchì con tante bancarelle, attrazioni e, qualche volta, anche i fuochi d’artificio.

San Giovanni, giugno 1987, l'unico con la caggia al Santo

Ad un tratto le attenzioni ricaddero tutte sulla festa di agosto, e dalla fiera alla festa tante cose cambiarono, ma non la processione, che del tempo non ha paura e richiama a se ancora tanti fedeli pronti a seguire i portatori che, seppur non lottano più tra loro, orgogliosi e devoti portano in spalla la statua di San Giovanni Battista, di Chiaromonte tutela e vanto.


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Storia Politica di Chiaromonte - seconda parte

di G.D. Amendolara
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Storia inserita in archivio > Storia Politica

Questa che state per leggere, è un esclusiva di
Chiaromonte e le sue Storie

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Se non l'hai letta, ti consiglio di consultare la prima parte



Arturo Costanza, al centro.

Finita la guerra si tornò alla normalità più veloce del previsto, con lo scenario politico in un contesto ben diverso da quello lasciato nel 1923.
La nascente alleanza liberale guidata da Arturo Costanza approfittò del tracollo storico dei socialisti, sconfiggendo loro, guidati da Arnaldo Spaltro, e altre due liste alle amministrative del 1947.

Scheda elettorale del 1947

L’onore di essere il primo sindaco eletto del secondo dopoguerra non permise a Costanza di terminare il mandato. A pochi mesi dall’elezione rassegnò le dimissioni per cause lavorative.
Prese il suo posto il vicesindaco Giuseppe Dolcetti, dimissionario anch’egli nel 1950, ma non prima d’aver avviato le pratiche per la realizzazione dell’ospedale.
Seppur sotto commissario l’attività politica non si fermò.
Nel mentre Spaltro (colui che più di tutti lottò per la realizzazione dell’ospedale) ricostituiva la sezione socialista, la Democrazia Cristiana, forte del consenso elettorale, nel 1952 iniziò la sua grande epoca con l’elezione a sindaco di Sergio De Judicibus.

Inaugurazione Palazzo degli Uffici.
A sinistra Sergio De Judicibus.
Foto E.C. Banfield

Chiaromonte si avviò verso il cambiamento storico e, seppur orfani del collegio elettorale passato definitivamente sotto Lagonegro, si confermò punto strategico istituzionale di tutto il circondario.
Il due volte sindaco
Pasquale Grandinetti.
Foto M. Grandinetti
Proprio gli uffici istituzionali sparsi per il paese con il Palazzo degli Uffici, prima opera moderna lucana del secondo dopoguerra, goderono di una struttura tutta per loro.
Seguirono la costruzione del plesso della scuola elementare, delle scuole medie a Santa Lucia e dell’ospedale, nonché netti miglioramenti su tutto il territorio.
Con l’elezione di Pasquale Grandinetti nel 1956 iniziarono anche le aspre battaglie politiche di Chiaromonte.
Erano anni dove la politica coinvolgeva tutti, persino i parroci delle due chiese.
Per nulla rari gli episodi di violenza.
I comizi divennero trincee con numerosi carabinieri a spartire le fazioni
L’inimicizia politica durava anni, in alcuni casi addirittura tutta la vita.


Arnaldo Spaltro.
Foto in gentile concessione della famiglia.
Si prega la non diffusione altrove.
Con la candidatura al senato nel 1958, con quasi 900 voti di preferenze nel solo paese, Arnaldo Spaltro fece tremare amministrazione e democristiani.
Avrebbe sicuramente ritentato la candidatura a sindaco nel 1960, ma il tempo gli fu fatale, e Chiaromonte perse prematuramente uno dei personaggi più amati della sua storia.

La DC della sua forza, però, ne fece anche il proprio tallone d’Achille, tanto che nel 1960 furono addirittura due le liste legate al partito, della quale una guidata dal riconfermato sindaco Grandinetti.
Il Colonnello
Giovanni Viviano
Nel frattempo debuttò in politica anche il colonnello Giovanni Viviano sotto la bandiera del PLI.
Candidatosi al Senato nel 1963, senza riuscire nell’impresa, divenne sindaco nel 1965, e come tale terminò le pratiche dell’ospedale, posandone la prima pietra.
Nello stesso periodo tornarono i socialisti guidati da Franco Dursi e Vincenzo Tepedino, genero di Spaltro.
Alle comunali del 1970 con Filippo De Marco alla guida, non riuscirono a sconfiggere il colonnello passato alla DC, ma alle regionali della stessa tornata, Tepedino alleggerì la sconfitta in un testa a testa contro il colonnello che rassegnò le dimissioni da sindaco nel 1971.
A sostituirlo Alfredo Tallarico, già vice sindaco, e con i socialisti sempre più agguerriti contro il dominio democristiano, iniziò la più aspra guerra politica della nostra storia.
Alfredo Tallarico
Immagini RAI
Le elezioni del 1975 spaccarono letteralmente il paese in due.
La campagna elettorale divenne campo di battaglia con massimo sfogo durante i comizi, ancor più di quelli degli anni 60.
Rafforzata l’alleanza con il PCI e il PSIUP, i socialisti sconfissero la Democrazia Cristiana guidata da Alfredo Tallarico, e con Vincenzo Tepedino sindaco iniziò la seconda epoca socialista Chiaromontese.
Il verdetto, però, non mise fine alla rivalità.
Vincenzo Tepedino
Immagini RAI
Con i democristiani che non diedero pace all’amministrazione si arrivò alle elezioni del 1980.
Dopo dissapori interni che divise la sezione e causò il passaggio di alcuni tesserati al PSI, tra i quali Tonino Vozzi che in quell’anno sotto la bandiera socialista divenne consigliere provinciale, i comunisti presentarono una loro lista senza intaccare però la crescita dei socialisti che vinsero nuovamente contro Tallarico dopo un asprissima campagna elettorale.

“Facciamo largo ai giovani”
Con Tallarico e Tepedino ritirati, questo il motto per la tornata del 1985.
Presero il loro posto Vozzi per il PSI, riconfermato alla provincia e nuovamente alleato con il PCI, e Giuseppina Sergio per la DC, prima donna della storia che, seppur mantenne quasi intatto l’elettorato, nulla potè contro l’avversario.
Tonino Vozzi,
quattro volte sindaco
di Chiaromonte
Nel 1990, in accordo con alcuni componenti della DC, tornò Vincenzo Tepedino alla guida di una lista civica, rimediando una sonora sconfitta contro Vozzi che, nel 1992, sempre sotto il vessillo del PSI, divenne senatore della Repubblica, il primo e unico di Chiaromonte.

La caduta della prima Repubblica avviò Chiaromonte verso il lungo periodo delle liste civiche.
Rieletto senatore nel 1994, sempre in alleanza con i comunisti (allora confluiti nel PDS), Vozzi si riconfermò per la terza volta sindaco nel 1995, ma per una sola manciata di voti contro la lista civica guidata da Luigi Viola (ex DC) che nel 1999, dopo una lunga e battagliata campagna elettorale che vide il paese nuovamente diviso, eletto sindaco mise fine alla seconda epoca socialista di Chiaromonte, riconfermandosi anche nel 2004 con larga vittoria.
Luigi Viola
due volte sindaco
di Chiaromonte e
consigliere provinciale
Alle elezioni del 2009 Vozzi tornò in campo e vinse contro tre liste, delle quali due guidate da donne, mentre Luigi Viola venne eletto consigliere provinciale.
A scendere in campo per le comunali del 2014 fu Valentina Viola che, ricompattate le vecchie alleanze del padre Luigi scomparso tragicamente nel 2010, vinse contro Vozzi divenendo la prima donna di Chiaromonte eletta sindaco.
Riconfermata anche nel 2019 e nel 2024…


No, non è un errore di pubblicazione.
Finisce così, con tre puntini sospensivi, la storia politica di Chiaromonte.
Gli ultimi decenni troveranno spazio ed esterneranno dettagli nelle prossime pubblicazioni, perché essa non ha fine, ha ancora tanto da raccontare, e io, attento, son sempre pronto ad aggiornarla.


I risultati della trentennale sfida tra Socialisti e Democristiani.
Sono inseriti anche il 1990, 1995 e 1999, in quanto, seppur liste civiche,
erano rappresentate da entrambe i partiti o ex partiti durante la seconda repubblica.
Clicca sull'immagine per una visione migliore.

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Fonti:
Chiaromonte. Economia, amministrazione pubblica, cultura di F. Elefante 1990
Le basi morali di una società arretrata di E. C. Banfield
Ministero dell'Interno - eligendo
Ufficio elettorale Comune di Chiaromonte
Archivio storico personale

Fonti visive
Chiaromonte, un paese dentro di noi. RAI 1980

Ringrazio per le informazioni 
Antonio Vozzi
Franco Dursi
Giannino Roseti
Franco Amendolara


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I Sindaci del Comune di Chiaromonte

di G.D. Amendolara
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Storia inserita in Archivio > Storia Politica




I Sindaci del Comune di Chiaromonte
1808 - presente

Lista aggiornata e dettagliata


1808 – 1810 Giambattista Virgallito
1810 – 1811 Francesco Prospero Leo
1811 – 1814 Emmanuele Leo
1814 – 1815 Vincenzo Caprarulo
1815 – 1817 Giovanni Giura
1817 – 1823 Giuseppe Grandinetti
1823 – 1823 Francesco Grezzi
1823 – 1824 Giambattista Vergallito¹ (2)
1825 – 1829 Luigi Rossi
1829 – 1832 Vincenzo Allegretti
1832 – 1834 Emmanuele Leo (2)
1834 – 1835 Giambattista Virgallito² (3)
1835 – 1838 Gerardo Viola
1838 –  1840 Vincenzo Dolcetti
1840 –  1842 Emmanuele Leo (3)
1842 –  1843 Domenico Caprarulo
1843 –  1845 Giuseppe Maria Grezzi
1845 –  1847 Emmanuele Leo (4)
1847 –  1849 Domenico Favoino
1849 –  1851 Giovanni Allegretti
1851 –  1855 Giovanni Ricci
1856 –  1858 Giovanni Giura
1858 – 1860 Pasquale Virgallito
1860 – 1861 Francesco Leo
1861 – 1862 Domenico Giura
1862 – 1864 Giuseppe Allegretti
1864 – 1867 Luigi Spaltro
1867 – 1867 Paolo Donato ³
1867 – 1868 Domenico Giura¹ (2)
1868 – 1870 Francesco Leo (2)
1870 – 1873 Francesco Rossi
1873 – 1876 Vincenzo Ricci
1876 – 1877 Leonardo Santomartino
1878 – 1883 Gioacchino Labollita
1884 – 1888 Francesco Rossi (2)
1889 – 1891 Umberto Leo
1891 – 1894 Umberto Leo (2)
1895 – 1896 Umberto Leo¹ (3)
1896 – 1889 Giuseppe Grandinetti
1899 – 1901 Giuseppe Grandinetti(2)
1902 – 1905 Giuseppe Grandinetti (3)
1905 – 1907 Vincenzo Spaltro - PSI
1907 – 1910 Enrico Breglia - PSI
1910 – 1914 Enrico Breglia (2) - PSI
1914 – 1920 Enrico Breglia (3) - PSI
1920 – 1923 Enrico Breglia (4) - PSI
1923 – 1923 Filippo Orlandi⁴
1923 – 1926 Enrico Rossi
1926 – 1930 Giuseppe Antonio Sole⁵ ¹
1931 – 1931 G. Cafiero⁴
1931 – 1933 Attilio Spaltro⁴
1933 – 1937 Ludovico Nicola Di Giura
1937 – 1940 Pasquale Dì Meo
1940 – 1940 Vincenzo Pergola⁴
1940 – 1942 Ulderico Francesco Donadio¹
1942 – 1942 Giulio Rumbolo⁴
1942 – 1943 Ludovico Nicola Di Giura (2)
1943 – 1943 On. Gioia⁴
1943 – 1944 Ludovico Nicola Di Giura (3)
1944 – 1944 Angelo Raffaele Miraglia⁷
1944 – 1945 Ludovico Nicola Di Giura¹ ⁶(4)
1945 – 1947 Francesco De Nigris⁸ - area socialista
1947 – 1947 Arturo Costanza ⁹ ¹ - liberali
1948 – 1950 Giuseppe Dolcetti ¹ - liberali
1950 – 1952 Alfredo Pizzo ⁴ 
1952 – 1956 Sergio De Judicibus - DC
1957 – 1961 Pasquale Grandinetti - DC
1961 – 1965 Pasquale Grandinetti - DC
1965 – 1970 Giovanni Viviano - PLI
1970 – 1971 Giovanni Viviano (2)¹ - DC
1971 – 1975 Alfredo Tallarico - DC
1975 – 1980 Vincenzo Tepedino - PSI
1980 – 1985 Vincenzo Tepedino (2) - PSI
1985 – 1990 Antonio Vozzi - PSI
1990 – 1995 Antonio Vozzi (2) - PSI
1995 – 1999 Antonio Vozzi (3) - I Progressisti
1999 – 2004 Luigi Viola - lista civica
2004 – 2009 Luigi Viola (2) - lista civica
2009 – 2014 Antonio Vozzi (4) - lista civica
2014 – 2019 Valentina Viola - lista civica
2019 – 2024 Valentina Viola (2) - lista civica
2024 –  ....     Valentina Viola (3) - lista civica

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1 Dimissionario
2 Morì in carica
3 proclamato e dimissionario in poco tempo
4 Commissario
5 Di Senise e primo podestà
6 commissario prefettizio, dovette destituire per presunto legame al fascismo. Venne reincaricato poco tempo dopo, ad accuse cadute
7 Rinunciò alla carica e riprese il posto Di Giura
8 primo sindaco del secondo dopoguerra
9 primo sindaco eletto del secondo dopoguerra


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