Ottobre 2024 mese dedicato a Zë Giuànnë “u ‘Mbrònë” Cuccarese

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Dicembre, Chiaromonte e gli anni 80

Di G.D. Amendolara
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Storia inserita in Archivio > Operazione Nostalgia anni 80


Dicembre.
Il freddo rigido aveva anticipato l’arrivo dell’inverno, che i cannuièrë non attendevano la prima neve per poter fare la loro comparsa.
Le montagne, coperte dalle nuvole, raramente mostravano a pieno la neve che le copriva.
Poche erano le giornate soleggiate.
Il fumo dei comignoli si mimetizzava con il cielo bianco osservato da ragazzi e bambini speranzosi di veder cadere i primi fiocchi di neve .
Ecco come si presentava il panorama negli anni 80,
con la neve sulle montagne che si sarebbe sciolta in primavera,
ma quasi del tutto permanente su Caramola e massiccio del Pollino


 
Fotogramma Rai©.
Chiaromonte anni 80
In piazza, dove circolavano più mezzi che persone, Sciambiònë aveva chiuso la baracchina all’esterno del negozio, e allë tubbë nessuno era fermo per una chiacchierata.
Per incontrare facilmente qualcuno bastava fare un giro per le campagne, dove si ultimava la raccolta delle olive, o nei frantoi, dove il profumo dell’olio nuovo ìëpë l’arië.

Il chiosco, in anticipo su tutti, aveva già addobbato la vetrina con la catena luminosa, così come Egidio il tabaccaio e Figundio con le cartoline natalizie.
Nelle scuole i preparativi per le classiche recite a tema coinvolgevano numerosi alunni, e con le feste ormai alle porte, si attendeva l’installazione delle luminarie per le vie principali, che come sempre si faceva aspettare.


Io e Rocco Zito. Recita di Natale 1987

Le temperature rigide non avrebbero trattenuto i giovani desiderosi di una passeggiata o di una chiacchiera seduto sulle panchine gelate del corso e dello zampillo.
Altri, soprattutto maschi, si radunavano nei bar in attesa di una partita ai videogames, mentre gli adulti tra urla, fumo e imprecazioni, caratterizzavano quei pomeriggi, mentre all’esterno pareva essere caduto chissà quale armistizio.

I botti avevano fatto la loro comparsa già da qualche settimana, ma dal primo, e soprattutto dopo la sirena delle cinque, nessun angolo del paese rimaneva illeso.


Egidio il tabaccaio con i suoi clienti affezionati
©Roberto Lacava

A ripristinare la calma ci pensava il tocco della campana delle sette e mezza, che strade e locali avrebbe svuotato.
Tutti a casa, con attenzione rivolta verso il meteo, speranzosi di vedere la neve tanto attesa.
Il rumore delle saracinesche dei negozi che chiudevano davano inizio alla sera.
L’ultima era quella di Egidio il tabaccaio che, attraversando una piazza deserta, si inoltrava nei vicoli per tornare a casa, mentre gli ultimi comignoli smettevano di fumare, e un ultimo botto in lontananza si sarebbe sentiva sparare.

Cosi aveva inizio dicembre negli anni 80, dove l’aria di festa aveva il profumo del fritto nei vicoli, che zeppulë, cauzungìnë e scaudatièllë preparavano.
A giorni sarebbero apparse le luminarie, mostrati i presepi in chiesa e all’ospedale, apparsi i giochi belli sugli scaffali del minimarket, sicuramente qualche zampognaro in giro casa per casa e sarebbero state diffuse le canzoni prima della messa, perché arrivava l'otto, e iniziava la festa… Arrivava Natale.


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2 commenti:

  1. Non ho vissuto gli anni 80 a Chiaromonte. Pero' gli anni 50, non erano tanti diversi.

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  2. Una perfetta descrizione di un anno,sempre uguale.Negli anni 50 e 60 erano simili quasi uguali.Complimenti per il racconto.

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