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Ludovico Nicola Di Giura

LUCANI PER LE VIE DEL MONDO
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Il dott. Comm. Ludovico Nicola Di Giura

Articolo de
"La Basilicata nel Mondo"
mag/giu 1925

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Storia inserita in Archivio > I Grandi Chiaromontesi





È una delle più belle e forti affermazioni dell’ingegno lucano dell’Estero. 
La sua maschia figura ha tutte le impronte fisiche della nostra razza e della nostra Terra, come il suo spirito ne ha tutti i pregi morali e ideali. 
Alto, robusto, erta la fronte luminosa. E il suo sguardo, mentre ha la dolcezza serena e ridente delle anime miti e buone, rivela la fierezza del carattere e la tenacia della volontà indomita. 
Nacque in Chiaromonte, da cospicua famiglia che vanta la più nobile e insigne tradizione di patrimonio e lealtà. 
Il padre, barone Giovanni Di Giura, prefetto del Regno, e la madre, donna Giuseppina Branca, che nella sua doppia missione di sposa e di madre, fu raro esempio di virtù, lo educarono alla più alta e rigida disciplina del dovere, secondo le più sane tradizioni dell’austerità domestica lucana. 
Ludovico Di Giura venne su pensoso, intelligente e studioso: giovanissimo si laureò in medicina e chirurgia presso la Regia Università di Napoli e, secondando il suo ingegno e le sue inclinazioni, pensò subito di mettere a profitto il tesoro di studi pazientemente e diligentemente accumulato e il titolo acquisito. 
Nato tra i monti brulli della Basilicata, egli aveva in sé una profonda passione per il mare. 
Ne subiva immensamente il fascino, e la sua anima venturosa e nostalgica, nomade e poetica, lo trascinava verso le solitudini infinite, fra mare e cielo, come un Ulisse o un Pierre Loti di un suo sogno inespresso. 
Ludovico Nicola Di Giura in alta uniforme
Colse occasione di un concorso bandito per medici nella Marina da guerra e vi partecipò. 
Riuscì secondo in classifica. E, sa quel giorno, si può dire ch’egli abbia sempre vissuto sul mare, imbarcandosi su tutte le navi italiane, che partivano in missione per l’Estero o in crociera per i mari del mondo. Un viaggio suo merita speciale medizione. 
Ludovico Nicola Di Giura, infatti, fu tra i pochissimi ufficiali dell’Armata prescelti ad accompagnare sulla S.A.R. il duca degli Abbruzzi, nel giro marino del mondo, a bordo della “Cristoforo Colombo”…
Era una ciurma elettissima, su una nave dal nome fatidico, e portavano il trionfo d’Italia su tutti i mari infiniti. Ludovico Di Giura profittò di quella occasione per recare il saluto della Terra Lucana alle colonie dei nostri comprovinciali sparsi nel mondo, e, specialmente, a quelle delle Americhe, che lo accolsero ovunque entusiasiasicamente e alle sorti delle quali egli si interessò con senno ed amore. 
Allo scoppio della Rivoluzione Cinese, nel 1900, il dottor Di Giura, notissimo per le sue doti preziose di organizzatore e animatore, fu mandato a Pechino con la missione italiana. 
E tale fu la sua opera, ch’egli riuscì presto ad affermarsi tra le personalità più eminenti dell’ambiente internazionale cinese, contribuendo potentemente ad accrescere il prestigio del nome dell’Italia nell’Estremo Oriente. 
Il fascino dei grandi fiumi, della civiltà del popolo di Buddha né acquisirono e sedussero l’anima sognatrice. Lo rubarono all’amore per il mare. E Ludovico Di Giura rinunziò nella Marina e si stabili a Pechino, come medico di quella Regia Delegazione Italiana. 
Quando divampò la guerra europea, egli si mise a disposizione del suo Governo, perché la sua opera di medico fosse utilizzata nel miglior modo possibile sui campi delle cento battaglie; ma, per quanto vive fossero le sue insistenze, il Governo credè doverlo lasciare a continuare la sua opera preziosa di Italianità in Cina. 
Egli non venne meno alla fiducia del Governo. In Cina, alla Corte, fra le autorità, nel popolo, guadagnò continuamente con la sua opera simpatia e ammirazione per l’Italia, e rese apprezzatissimi servizi al suo Paese. 
Oltre che medico e chirurgo di gran valore e studioso versatissimo di scienze, egli fu cultore e conoscitore esperto di molte lingue; e apprese così bene la lingua cinese, che divenne per questo popolarissimo a Pechino, anche fra gli indigeni, i quali ricorsero quotidianamente alla sua opera di medico reputatissimo. 
Fu nominato direttore dell’ospedale internazionale dei Missionari italiani, ed è stato insignito di moltissime onorificenze italiane ed estere, le quali attestano l’alta considerazione del dottor Di Giura è tenuto non solo nella vita civile, ma soprattutto in quella scientifica, per le sue svariate e interessanti pubblicazioni. 
Anche come inventore il suo nome è degnamente stimato. Nella nostra Marina Militare, infatti, si usa ancora un apparecchio chirurgico, detto “apparecchio Di Giura”perché da lui inventato. 
Egli fu anche cultore fine e sensibilissimo di arte, fedele alle tradizione della sua famiglia, che ebbe in tutti i tempi intelligentissimi amanti dell’arte del bello. 
Ed è prossima la pubblicazione di una raccolta di novelle originali cinesi, fedelmente tradotte dal dottor di Giura, e che di certo, riusciranno ad arricchire la nostra letteratura di preziose conoscenze di cose orientali, delle quali è tanto scarsa. Ne riparleremo a pubblicazione avvenuta. 
Dalla sua Terra di Basilicata, Ludovico Nicola Di Giura conservò ricordo ad affetto filiali, nostalgia e tenerezza ardenti, e fu vivissimo in lui il desiderio di ritornare, dopo una vita laboriosa e fervida di opere buone, dopo aver tanto navigato e tanto errato per le contrade del mondo, nella sua casa di Chiaromonte, ove i suoi concittadini lo circonderanno di ogni affetto e di meritata stima.

G. d. N.


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