AGOSTO, LA NOSTALGIA E GLI ANNI 90
Di G. D. Amendolara
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Inserita in Archivio > Storie Chiaromontesi
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Chiaromonte, 1997 circa. Si nota nella foto la chiesa in restauro |
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Agosto, anni 90.
Lo ricordo mite col suo clima sopportabile.
Era il mese delle ferie ma le giornate cominciavano ben presto, almeno nella prima quindicina.
Al suono della sirena delle otto, in fila ancor prima dell’apertura, mamme e nonne assaltavano gli alimentari, mentre il caos mattutino di auto e mezzi in piazza rendeva vani il senso unico e il divieto di transito agli autobus in vigore per tutto il mese.
A peggiorare il tutto il palco, quel cataplasma di tavoloni e tubi di acciaio che restringeva drasticamente lo spazio e dimezzava i parcheggi presenti.
Ah! A proposito di piazza e palco: ricordate quando nei primi anni del decennio sulla facciata dei Donadio, installato da Flash, uno schermo LCD rosso informava degli eventi in arrivo?¹
Movimentati anche gran parte dei vicoli, tra cantieri aperti almeno sino a ferragosto, il viavai di trerruote, mezzi da lavoro, moto e motorini, senza dimenticare gli ambulanti, si, sempre loro, pannacciari, marocchini e camion con megafoni attaccati dalle ingiurie di chi cercava di riposare un po’ di più.
Dallo zampillo i bus per il mare partivano ormai mezzi vuoti. A raggiungerlo, il mare, soprattutto i giovani in compagnia, mentre quelli che rimanevano in paese uscivano in tarda mattinata, inclusi quelli che, desiderosi di trovare la musicassetta tanto desiderata, accorrevano dal marocchino di fianco al chiosco da dove, ormai simbolicamente, il primo schiocco della pallina del biliardino dava sia fine alle mattinate che inizio ai pomeriggi estivi Chiaromontesi…
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La strada che dal chiosco porta allo zampillo, negli anni 90, alla controra, l'unico momento non trafficata e senza gente in giro |
Il paese trovava pace solamente durante la controra.
A differenza degli anni 80 i giovani non attendevano alcun segnale per uscire².
La sirena delle cinque, sempre sotto gli scongiuri di chi seduto in piazza non la sopportava, indicava ormai solamente l’ora.
Le ore pomeridiane animavano ogni angolo del paese, anche quelli ormai disabitati e ora ravvivati dagli emigrati rientrati per le ferie.
Trovare uno spazio silenzioso o isolato era quasi del tutto impossibile.
Il punto d’incontro preferito dai giovani e da chi lo era nel decennio precedente rimaneva lo zampillo, anche se non più pieno come nei suoi anni d’oro.
Partivano così le passeggiate lungo il corso, su e giù dai parcheggi al chiosco spesso senza mai fermarsi, perché sostare da qualche parte richiedeva un miracolo.
Pieno ogni spazio. La villetta, lo zampillo e il guard-rail, il monumento, le due sedute incavate alla curva della villa e anche il pianerottolo davanti al tabacchino e la fioraia. Pieni i parcheggi, tutti, difficile da trovarne uno, e piene le strade anche di pazzi pronti a sfogarsi con i loro mezzi a due e quattro ruote, perché negli anni 90 il boom degli scooter, delle moto di grossa cilindrata e delle auto sportive coinvolse anche Chiaromonte.
Pieno anche il chiosco, in particolare di chi giocava a biliardino e chi attendeva pazientemente il proprio turno. Pieni anche gli altri bar, la gelateria “da Pasquale” e anche il palco in piazza, sopra dai giocatori di carte e sotto di bambini che impazziti giocavano in quel groviglio di tubi d’acciaio, mentre nei vicoli i loro simili, senza escludere gli adolescenti, si sbizzarrivano con giochi di vario tipo e le battaglie coi gavettoni tanto odiate dagli anziani e dai malcapitati.
Con l’ora di cena scattava la tregua, ma non per tutti i giovani.
Rientrati per confermare di ricordare la via di casa³ e per cambiarsi, si ritrovavano per una pizza in paese o anche fuori⁴, oppure restavano semplicemente in giro.
In piazza e in altri posti cominciavano le feste dell’agosto Chiaromontese, tutte elencate nella locandina dal titolo “E… State a Chiaromonte”.
Riscuotevano un buon successo rispecchiando la piacevole semplicità di quegli anni, accontentando quasi tutti, incluso chi spesso preferiva rimanere davanti casa a raccontarsela coi parenti e il vicinato, circondato dalle urla dë tuttë chìllë murrië dë guagliùnë che, instancabili, riprendevano a giocare.
Anche chi rientrava dalla serata, soprattutto i giovani, spesso si soffermava davanti casa di qualcuno.
Tra una chiacchierata, una sfogliata di ricordi, canzoni accompagnate non poche volte da una chitarra, una spaghettata "di mezzanotte" o l’attesa davanti al forno di Prospero Rossi per un pezzo di pizza al pomodoro appena sformato, a notte inoltrata, spesso quasi mattina, chiudevano ufficialmente le giornate dell’agosto Chiaromontese.
Era agosto, erano gli anni 90.
Tornavano a riempirsi le case e a rivivere quelle chiuse da un anno.
Inconsapevoli i chiaromontesi vivevano l’ultimo decennio fiorente della propria storia, con fervore, passione e partecipazione.
Di cose da raccontare ce ne sarebbero ancora, ma di tempo ce n’è ancora, per questo per adesso mi fermo qui a ricordare i trentuno giorni più belli di Chiaromonte.
Era agosto, erano gli anni 90.
Tornavano a riempirsi le case e a rivivere quelle chiuse da un anno.
Inconsapevoli i chiaromontesi vivevano l’ultimo decennio fiorente della propria storia, con fervore, passione e partecipazione.
Di cose da raccontare ce ne sarebbero ancora, ma di tempo ce n’è ancora, per questo per adesso mi fermo qui a ricordare i trentuno giorni più belli di Chiaromonte.
Ah! Vero, dimenticavo le feste…
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Note
1 - Lo schermo LCD veniva installato da Flash, ed era lo stesso affisso sulla parete della sua casa, nonché anche sede del negozio in San Pasquale
2 - Negli anni 80 la sirena delle diciassette dava inizio ai pomeriggi.
3 - non të scurdǽ a vië da cæsë è un termine utilizzato per ordinare ai giovani di casa che quando è ora deve rientrare
4 - A Chiaromonte agli inizi degli anni 90 le pizzerie erano due, "La Terrazza" e il "Golden Coq Pub". Nel 1994 aprì "la Coccinella" e rimase l'unica in paese sino al 2004. I ragazzi, quelli che potevano, andavano anche volentieri a Fardella (dove potevano guardare anche le partite) e a Teana, in due pizzerie storiche dei paesi.
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