Di G.D. Amendolara
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Storia inserita in archivio > Chiaromonte
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Questa che state per leggere, è un esclusiva di
Chiaromonte e le sue Storie
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Il Palazzo degli Uffici sullo sfondo, in una panoramica di Chiaromonte di fine anni 50 |
Chiaromonte, 1884.
Archiviata “l’epoca nobile” la classe politica rese il paese punto strategico istituzionale di tutto il circondario, e riunire in un’unica sede tutti gli enti, compresa la Casa Comunale, divenne priorità degli amministratori dell’epoca.
Sprovvisti di un edificio abbastanza ampio per ospitarli (escludendo ovviamente il palazzo vescovile e il castello) commissionarono un progetto ad un certo ingegner Pisani che approvarono solamente nel 1915 grazie all’amministrazione Breglia che stanziò anche i primi proventi, ma lo scoppio della prima guerra mondiale e l’avvento del fascismo lo riportarono nuovamente in archivio.
Chiaromonte, anni 30 |
allu Mùrë da Pòrtë, anni 50 |
Agli enti già presenti se ne aggiunsero altri, escluso il collegio elettorale passato definitivamente a Lagonegro.
La forte rappresentanza politica e le sue connessioni spinsero già la prima amministrazione guidata da Arturo Costanza a rispolverare quel progetto, e questa volta per realizzarlo.
Nonostante le dimissioni sia di Costanza che di Dolcetti (suo vice), le pratiche continuarono il proprio corso grazie al commissario prefettizio Alfredo Pizzo che, sostenitore anch’egli della realizzazione dell’opera, incaricò l’ingegnere Ferrari alla realizzazione di un nuovo progetto.
Approvato il progetto, tra i vari terreni a disposizione scelsero la scarpata tra il Palazzo Vescovile e la proprietà della famiglia Di Giura, l’unico che permetteva la costruzione della struttura, scatenando diverse polemiche tra i cittadini, sfavorevoli ad un cambiamento epocale di tale dimensione in una zona che conservava alcuni resti di una delle porte dell’antica cinta muraria, u Mùrë da Pòrtë.
Stanziati diversi milioni derivati soprattutto dal taglio dei boschi Magnano e Pollino, affidarono l’appalto ad una ditta forestiera specializzata in tecniche moderne costruttive che, coinvolgendo diversa manovalanza paesana, nel 1952 avviò i lavori e il primo cambiamento postbellico di Chiaromonte.
Inaugurazione del Palazzo degli Uffici. Si notano Emilio Colombo a sinistra, il sindaco Sergio De Judicibus al centro e mons. Alfredo Vozzi sulla destra. Foto Edward C. Banfield. 1954 |
Dopo due anni ininterrotti di cantiere, nel 1954 alla presenza di uomini di Stato tra i quali l’allora deputato Emilio Colombo, militari di alto grado, Edward C. Banfield che immortalò il momento e mons. Alfredo Vozzi, il sindaco Sergio De Judicibus tagliò finalmente il nastro, consegnando alla cittadinanza e al circondario la prima struttura moderna in Lucania, e una delle prime in Italia del secondo dopoguerra: il Palazzo degli Uffici.
«Chiaromonte ha, inoltre, l’orgoglio, ed una sorta di bandiera che dalla collina su cui si adagia sventola su tutta la regione, di possedere un palazzo per tutti gli uffici: un palazzo imponente, moderno, il primo ed ancora il solo della Regione».
G.G. Lo Schiavo
presidente Corte d’appello Potenza
Le caratteristiche scale all'interno del Palazzo degli Uffici. Pino Sassano |
L’edificazione del Palazzo degli Uffici apportò diversi miglioramenti soprattutto alla viabilità e ai collegamenti interni e verso gli altri paesi. Con l’ultimazione dei lavori si avviò la seconda fase di trasformazione di Chiaromonte, che nel giro di pochi anni portò al paese il plesso delle scuole elementari, l’ospedale a Santa Lucia, le scuole medie a San Pasquale e un nuovo carcere a San Rocco, nonché l’abbellimento di quello che sarebbe diventato il passeggio Chiaromontese, ovvero la strada che congiunge l’ospedale alla piazza, con lo zampillo¹ e la villa comunale oggi dedicata a Papà Giovanni Paolo II.
Sin dall’inaugurazione, oltre ai tre enti già citati, il Palazzo degli Uffici ha ospitato anche l’ufficio di registro, il catasto, l’esattoria, l’ufficio agricolo di zona e il centralino.
Contrariamente a quanto previsto l’unico ufficio escluso fu quello postale, che rimase nei pressi di piazza Garibaldi sino alla fine degli anni 80.
A metà degli anni 90, a seguito dei lavori di restauro, il Comune si trasferì all’ultimo piano nell’ex caserma dei carabinieri, mentre agli altri enti, purtroppo, toccò una sorte diversa.
Sin dalla fine degli anni 70 il tempo e tanti altri fattori remarono contro Chiaromonte.
Il trasferimento a Senise della tenenza dei Carabinieri nel 1986 ufficializzò il triste destino della rappresentanza istituzionale storica del nostro paese. Ad essa seguirono man mano tutti gli altri enti, e non solo quelli presenti nella struttura, trasferiti tra Senise, Sant’Arcangelo, Lagonegro e altri paesi. A resistere fu ed è solo il Giudice di Pace, ovvero, ciò che rimane della storica Pretura.
La nuova sala consiliare |
Il Palazzo degli Uffici dagli inizi del 2000 è perlopiù occupato dal Comune.
Grazie ai lavori di restauro può vantare di una nuova sala consiliare e l’abbattimento totale delle barriere architettoniche grazie ad una rampa d’accesso in via Giovanni Di Giura e all’ascensore all’interno attivo dal 2007.
Negli anni, oltre gli enti già citati, è stato anche sede dell’ufficio di collocamento (prima nell’ex centralino, poi nell’ex cassa), dell’ufficiale sanitario, dello sportello Inps², dell’ufficio notarile³, una banca, altri enti, associazioni volontarie e dal 2023 nell’ex caserma è in funzione la biblioteca comunale…
Il Palazzo degli Uffici oggi |
Si, la storia del Palazzo degli Uffici termina con i tre punti di sospensione perché non narra solamente di un edificio storico, ma soprattutto di una Chiaromonte forte, fiera, disposta a tutto, sulla bocca di tutti e invidiata, perché nulla aveva ed ha da invidiare a nessuno.
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2,3 - uffici ancora presenti
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Fonti
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Fonti
Chiaromonte - economia, amministrazione pubblica, cultura
di F. Elefante 1990
Archivio storico personale
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