Ottobre 2024 mese dedicato a Zë Giuànnë “u ‘Mbrònë” Cuccarese

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Il 1924 e l'indegna memoria ai Caduti

di G.D. Amendolara
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Storia inserita in archivio > Storie Chiaromontesi

Questa che state per leggere è una storia esclusiva di
Chiaromonte e le sue Storie.
Contiene notizie e foto inedite.


Chiaromonte, anni 30, e la lapide ai Caduti
affissa sul portone principale della Chiesa Madre
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1918

La guerra, la Grande Guerra era finita.
La firma dell’armistizio donò un sospiro di sollievo ai Chiaromontesi, alleggerì i loro animi appesantiti da quelle quaranta vite perdute e che mai più tornarono alle loro case.
Gioiosi, “Miracolo” urlarono molti di loro per le grazie accolte dalla Madonna portata in processione qualche settimana prima, inconsapevoli che di lì a poco tante cose sarebbero cambiate.
Una nuova guerra era da combattere, e questa volta tra le mura di casa.

Processione della Madonna della Pace,
proclamata Santa Protettrice di Chiaromonte
il 1920

1920

Chiaromonte si vestiva a festa per proclamare la sua Santa Protettrice: La Madonna della Pace.
Impressionante la partecipazione dei Chiaromontesi che, con gli emigrati, contribuirono soprattutto economicamente all’organizzazione di quella che fu quasi certamente la più grande festa della nostra storia.
Cassa armonica, concerto bandistico, la fiera, la processione, migliaia di fedeli, i colpi scuri e, guardinghi, tanti volti infastiditi da quell’entusiasmo.
Era il 1920.
Due anni trascorsero dalla fine della guerra, e il silenzio e la dimenticanza verso il sacrificio dei caduti da parte delle istituzioni e anche del paese, rimbombavano ancor più che le bombe sui campi di battaglia, un comportamento ignobile sino ad allora taciuto ma non inosservato.

Scolaresca e fascisti in piazza Garibaldi

1923

Il fascismo impose il suo dominio anche su Chiaromonte.
Non potendo altrimenti, la longeva amministrazione Breglia si avviò verso le dimissioni, rassegnandole però solo dopo aver esaudito il desiderio dei Chiaromontesi.
In quella che fu la loro ultima seduta consiliare, a metà del 1923, deliberarono la commissione di una lapide commemorativa ai caduti della Grande Guerra, archiviata, però, per un “errore procedurale” contemporaneamente allo scioglimento del comune.

1924

Chiaromonte divenne fascista.
Solo una voce, tra tante messe a tacere, venne ascoltata.
Decantatori della Madre Patria e dei suoi eroi, ripresero in mano la delibera archiviata, la “sistemarono”, la approvarono, commissionarono la lapide e nel contempo scatenarono le ire dell’arciprete Pozzi, contrariato dalla decisione del sindaco di installarla sul portone principale della Chiesa Madre e non sulla facciata del campanile come accordato, solo per accontentare il desiderio di qualche Chiaromontese.
Passati sei anni dalla fine della guerra, Chiaromonte ebbe e accolse con freddezza la tanto desiderata memoria ai caduti.

La tanto contestata lapide
installata il 1924, e ancora oggi presente
sulla facciata del campanile della Chiesa Madre

CHIAROMONTE
Al culto dei posteri tramanda
il nome dei suoi eroici figli
che per la patria libera ed immortale
la vita immolarono


Approfittando della situazione imbarazzante tornarono i Chiaromontesi messi a tacere.

[…] Per il loro «Dovere» tutto hanno dato, in silenzio, e noi troppo presto abbiamo dimenticato il loro sacrificio.
[…]Se dobbiamo onorare degnamente i nostri morti dovremmo ricordarli con un monumento degno di tal nome, e non con qualcosa di indefinibile o sconciamente mostruoso…
[…] Si spendono migliaia di lire all’anno, «si bruciano» migliaia di lire in onore dei santi per conservare un’antica balorda tradizione che non sappiamo quanto vada a genio ai santi stessi che si vedono onorati col «culto del rumore…

Da La Basilicata nel Mondo – 1924

Guidati da Arnaldo Spaltro e Antonio Ricci puntarono il dito contro tutti, Comune, Chiesa, emigrati e paesani, capaci di organizzare e raccogliere soldi per le feste patronali ma dimentichi di coloro che pagarono con la vita il caro prezzo della libertà.

Gaetano Cetta (a sinistra) e Arnaldo Spaltro (a destra)
due dei tre fautori del Monumento ai Caduti

Chiamati in causa, gli emigrati risposero prontamente.
Gaetano Cetta se ne fece portavoce invitando i paesani a donare ai caduti un monumento degno di portare tale nome.
In paese colsero al volo l’invito di Cetta e, sempre sotto suo consiglio, organizzarono “un comitato che dovesse valere e dare l’appoggio morale dell’iniziativa in modo da dare sicuro affidamento di serietà ai chiaromontesi emigrati”.

COMITATO DI CHIAROMONTE
per il monumento ai caduti

Avv. Emmanuele Allegretti – presidente
Antonio Ricci
Arnaldo Spaltro
Comm. Serafino Ricci
Dott. Francesco De Nigris
Avv. Enrico Anelli
Dott. Riccardo D’Amelio
Ins. Antonio Lauria

All’appello lanciato da Cetta e dal Comitato risposero in massa Chiaromontesi, emigrati, soprattutto la folta comunità presente in Buenos Aires e anche il Comune, raccogliendo nel giro di un anno migliaia di lire.
Era fatta!
Con spirito guerrigliero, di sacrificio, appartenenza e, visto il periodo, anche tanta paura, ottennero ciò che tanto desideravano, e avviarono le pratiche per la realizzazione di un monumento ai caduti degno di essere chiamato tale.

Ai nostri Eroi
Caduti nella Grande Guerra
per la Patria e la nostra libertà

Ten. Allegretti Giovanni Battista
Ten. Santomartino Leonardo
Sold. Armenti Giovanni
Armenti Domenico
Arbia Pasquale
Amendolara Giuseppe
Amendolara Raffaele
Cersosimo Luigi
Ciancio Egidio
Ciancio Vincenzo
Ciancio Egidio Antonio
Cosentino Antonio
De Palma Amntonio
De Palma Domenico
De Salvo Antonio
Donato Emidio
Donato Paolo
Figundio Vincenzo Andrea
Guglielmelli Nicola
Grandinetti Nicola
Grandinetti Raffaele
Guarino Andrea
Guarino Nicola
Grossi Luigi
Landi Antonio
Laruina Domenico
Lista Giovanni Antonio
Lista Vincenzo
Maltese Nicola
Marsico Giuseppe Maria
Marsico Nicola
Pangaro Giuseppe Vincenzo
Rosato Giuseppe
Sergio Arcangelo Raffaele
Sergio Giovanni
Santomartino Raffaele
Stigliano Egidio
Viola Andrea
Viola Raffaele
Vozzi Domenico


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Fonti

Chiaromonte, economia amministrazione pubblica, cultura. Elefante, 1989

Internet Culturale

Archivio storico personale
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Storie correlate




Tenente Giovanni Allegretti, un eroe Chiaromontese



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1 commento:

  1. Grazie Giovanni, letto con molto interesse , hai ragione da vendere mai dimenticare!!!

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